
Come ho fatto crescere da zero un canale YouTube con gli Shorts
Gli Shorts di YouTube hanno rivoluzionato la crescita dei canali. In questo caso studio racconto come un canale vuoto sia diventato, in pochi mesi, una realtà seguita con migliaia di visualizzazioni.
Nell’ultimo anno, ho avuto modo di lavorare molto con i canali YouTube di alcuni clienti.
Mi sono resa conto, in particolare da due esperienze, di come questo canale venga spesso sottovalutato. Non tanto perché non lo si conosca, ma per mancanza di risorse (economiche e di tempo) o per scarsa consapevolezza delle sue potenzialità.
Tutti associamo YouTube ai video lunghi, alle guide passo passo, ai podcast caricati in formato video. Molto meno agli Shorts. Eppure, proprio gli Shorts sono diventati la chiave di svolta: da quando YouTube ha esteso la durata massima da 60 secondi a fino a 3 minuti, questo formato è diventato un’alternativa concreta a Reels e TikTok.
Con un cliente di Madcrumbs, un e-commerce di abbigliamento di tendenza per donne, abbiamo tentato una sperimentazione che è durata 6 mesi. Siamo partiti da zero, il canale era completamente vuoto: nessun video, nessun iscritto. Abbiamo cominciato a popolarlo utilizzando gli stessi contenuti brevi già usati per Instagram e TikTok. In poche settimane il canale è esploso: non solo views alte, ma soprattutto tanti commenti, con più di un video che ha raggiunto la viralità. Giusto per dare un’idea dei dati: in soli 6 mesi abbiamo raggiunto 1.360 iscritti e oltre 1,4 milioni di visualizzazioni totali.

Da questa esperienza ho capito tre cose fondamentali:
- YouTube ha un pubblico diverso: anche se i video erano gli stessi, i commenti e le interazioni provenivano da persone che non avevamo raggiunto su Instagram e TikTok. Una fetta di target inedita ma assolutamente in linea con il brand.
- L’algoritmo di YouTube è potente nel collegare i contenuti tra loro: quando un video funziona, YouTube tende a proporne altri dello stesso canale, aumentando così il tempo di permanenza degli utenti e il numero di iscritti.
- Crescita con effetti a cascata: superata una certa soglia di iscritti, si sbloccano funzionalità extra (ad esempio la possibilità di inserire link cliccabili nelle descrizioni e nelle schede, o la monetizzazione a partire da 1.000 iscritti e 10 milioni di visualizzazioni Shorts negli ultimi 90 giorni).
Gli step concreti che hanno funzionato
Per chi si sta chiedendo “ok, ma come si fa a crescere su YouTube da zero?”, ecco i passaggi che abbiamo applicato (e che consiglio a chiunque voglia provarci seriamente):
- Pubblicazione intensiva di Shorts all’inizio
- Per il primo mese abbiamo pubblicato 2-3 video al giorno, per alimentare l’algoritmo e capire quali contenuti funzionavano meglio.
- Successivamente, siamo passati a 1-2 video al giorno, mantenendo una costanza alta ma sostenibile.
–> Questo ha dato un forte segnale a YouTube: il canale è attivo, c’è sempre qualcosa di nuovo da mostrare.
- Per il primo mese abbiamo pubblicato 2-3 video al giorno, per alimentare l’algoritmo e capire quali contenuti funzionavano meglio.
- Riutilizzo intelligente dei contenuti
- Non è necessario inventare sempre nuovi video: molti shorts erano gli stessi reel e TikTok già prodotti.
- L’importante è adattarli: rispettare il formato verticale 9:16, curare titoli, descrizioni e tag.
- Non è necessario inventare sempre nuovi video: molti shorts erano gli stessi reel e TikTok già prodotti.
- Ottimizzazione di ogni video
- Titolo: breve, chiaro, con la parola chiave principale all’inizio.
- Descrizione: le prime due righe sono fondamentali (sono quelle che si vedono senza “Mostra altro”), quindi vanno pensate per incuriosire e spingere al click.
- Hashtag e tag: aiutano a categorizzare il contenuto e a farlo comparire nei risultati correlati.
- Miniatura (thumbnail): anche per gli Shorts è importante, perché aumenta il CTR quando il video compare nei feed.
- Playlist: organizzare i video in playlist tematiche aumenta il tempo di visione continuativa.
- Titolo: breve, chiaro, con la parola chiave principale all’inizio.
- Interazione con il pubblico
- Rispondere ai commenti (specie nei primi minuti/ore dalla pubblicazione) segnala a YouTube che il contenuto è vivo e stimola ulteriori interazioni.
- Rispondere ai commenti (specie nei primi minuti/ore dalla pubblicazione) segnala a YouTube che il contenuto è vivo e stimola ulteriori interazioni.
- Analisi e adattamento
- Controllare regolarmente YouTube Analytics per capire quali video portano iscritti, quali trattengono meglio l’attenzione e quali spingere ulteriormente.
- Controllare regolarmente YouTube Analytics per capire quali video portano iscritti, quali trattengono meglio l’attenzione e quali spingere ulteriormente.
Partire da zero su YouTube richiede – come per altri canali – una strategia chiara e molta costanza. La pubblicazione frequente, l’ottimizzazione dei video e l’interazione con il pubblico sono i tre pilastri che fanno davvero la differenza.
E, rispetto ad altre piattaforme, YouTube offre un vantaggio enorme: i contenuti hanno una vita molto più lunga. Un reel su Instagram può durare qualche giorno, uno short su YouTube può continuare a portare visualizzazioni e iscritti anche mesi dopo la pubblicazione.
Vuoi far crescere anche tu il tuo canale YouTube? Contattami per creare insieme la strategia giusta!